Aiuto, le primarie! Un’occasione da non sprecare per il centrosinistra

par Andrea Prati
martedì 18 settembre 2012

La macchina delle primarie si è messa in moto fra candidature certe, a sorpresa e possibili. Intanto però la discussione è più che mai aperta sulle regole da adottare.

Devo dire che questo post non sarà dei più facili da scrivere. Data la complessità degli scenari in cui tenterò di districarmi potrebbe essere una missione alquanto ardua! L'argomento sono le primarie del centrosinistra. Ho voluto aspettare che il quadro delle candidature si completasse, almeno per il momento, anche se le sorprese non mancano, leggi la candidatura di Laura Puppato e si stanno aggiungendo in queste ore la possibilità di quelle di Giuseppe Civati (consigliere regionale PD in Lombardia) e quella di Valdo Spini socialista ed ex DS.

Quindi cerchiamo di ricapitolare: Bersani, Renzi e la Puppato sono certi per quanto riguarda il PD. Civati Tito Boeri al momento sono disponibili a candidarsi. Tabacci per l'API di Rutelli, assessore al bilancio al comune di Milano ha dato pure la propria disponibilità, con la promessa di dimettersi dal suo incarico se ufficializzata la sua corsa. Vendola per SEL che a settimane alterne abbraccia o si distanzia dal PD, ultimo allontanamento in quanto chiede chiarezza sulle primarie (sulle regole) e vuole inoltre che sia fatta chiarezza sulla sua vicenda giudiziaria in Puglia affinché non vi siano ombre sul suo conto. C'è anche Nencini per il Psi che scioglierà la sua riserva dopo il congresso europeo del PSE a fine mese ma in caso negativo sarà pronto a sostenere Bersani

Prima questione che rimane tuttora aperta: la legge elettorale. Nonostante il continuo gioco delle dichiarazioni delle parti interessate e l'addossarsi continuo della mancata intesa sul tema, poco sembra muoversi dalle parti di Montecitorio. E di certo come tutti auspichiamo, di poter votare con una legge elettorale decente, questa sarà determinante per capire quali alleanze in futuro si potranno andare a costruire per poter governare il paese. 

La scelta fatta da Bersani di non trincerarsi dietro la regola dello statuto che lo avrebbe visto il candidato naturale sicuramente è apprezzabile, un gesto di apertura all'interno del PD per le altre candidature, in particolare per quella di Renzi. Sia ben inteso: ogni candidatura è un arricchimento per il partito così come il confronto delle idee. Ma una domanda sorge spontanea in molti: era il momento opportuno per queste primarie organizzate in questo modo? Almeno per quanto riguarda il PD, non parlo di quelle di coalizione che è giusto e doveroso farle in caso. Che immagine può dare il PD presentandosi con tre o più candidati all'interno di una competizione di coalizione? Ancora non è detto che la rissosità interna sia evitata nonostante le dichiarazioni di rito di lavorare poi tutti per il vincitore.

Ormai è tardi per questo discorso, le varie macchine elettorali dei candidati sono già al lavoro ma meglio sarebbe stato presentarsi con un candidato unico. Non ci sarebbe stato nulla di male far valere la regola prima citata. Se abbiamo paura di rispettare regole stabilite in partenza allora a che gioco stiamo giocando? È come se ad ogni partita di calcio una volta un goal vale il doppio oppure metà a seconda dell'estro dei giocatori ad inizio partita. Non sarebbero partite molto credibili. 

Altra questione da non sottovalutare: quella delle regole delle primarie. Sembra appunto che saranno per volere di Bersani, primarie aperte con la possibilità di un doppio turno. Quindi ne deduco niente albi degli elettori o cose del genere. Come sempre in Italia vogliamo fare gli americani ma ci scordiamo del nostro carattere latino! Lì le primarie sono regolamentate dalla legge, qui da noi invece le abbiamo fatte ma alla nostra maniera. Eppure chi può dimenticare le scene delle primarie di Napoli e Palermo, abbiamo visto poi gli esiti quali sono stati! Va bene che lo strumento primarie è un aspetto positivo che il PD ha importato nel nostro paese ma non moriamo di primarie però! Le primarie aiutano ad aumentare la partecipazione ma bisogna stare all'erta da manovre poco pulite da chi può essere interessato nel sabotarle per altri fini poco puliti.

Rimane poi la questione programmatica: Bersani come PD ha presentato la Carta d'intenti questa estate. Una base da cui partire ed instaurare un dialogo con tutti coloro che vorranno starci nell'ambito dell'area progressista. Nel caso dovesse vincere Renzi, quanto egli si discosterà da questo documento? Preciso che, vista la volubilità della situazione candidature è necessaria un'attenta valutazione delle posizioni degli altri candidati. Anche le molte dichiarazioni interne al PD non aiutano a fare chiarezza. Ci sono i montiani ma anche coloro che vogliono una discontinuità per quanto riguarda l'agenda del prossimo governo da quello dei tecnici-professori. Quindi c'è chi sogna un Monti-bis e chi no. Allora a cosa dovrebbero servire le primarie? 

E per questo sembra già che la Carta d'intenti non basti più ora e c'è chi parla come Fioroni di far sottoscrivere un documento programmatico affinché queste primarie non si trasformino in un congresso fratricida. Una grande partita si sta apprestando a giocare il PD e l'area di centrosinistra, una sfida di governo in un momento dei più duri del nostro paese. Più che le ambizioni personali dovrà essere il progetto-Italia l'unica bussola che dovrà guidare la coalizione. Altrimenti sappiamo benissimo quali sono gli altri attori in campo ed il pericolo di riconsegnare il paese alla banda Berlusconi. Insomma a partire dalle primarie ci stiamo giocando tutto. Confido nella responsabilità di tutti i già sicuri e i possibili candidati.


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