Ahi serva Italia di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta

par Cesarezac
sabato 28 gennaio 2012

L’affondamento della Costa Concordia continua ad essere uno degli argomenti clou dei mezzi d’informazione del mondo intero, televisioni, giornali, social network. Su questo vi è piena concordia d’opinioni; certamente non è una storia edificante. E’ una brutta storia che accomuna nella vergogna, personaggi e istituzioni a vario titolo coinvolte. Lo Stato Italiano dovrebbe costituirsi parte civile in giudizio contro la compagnia armatrice, contro il comandante Schettino, e contro la catena di comando che con il comandante Schettino condivideva la responsabilità della condotta del bastimento.

La compagnia armatrice appena avuto anche il semplice sospetto di ciò che si paventava potesse accadere, subito dopo il colloquio con il comandante Schettino, avrebbe dovuto immediatamente attivare quell’unità di crisi che pure, sulla carta esiste e contemporaneamente tutte le autorità marittime e di protezione civile locali e nazionali. I dirigenti si sarebbero dovuti precipitare sul posto con i mezzi più veloci, aerei, o elicotteri che fossero.

La colpa imperdonabile è stata quella di avere comunicato a tutti i passeggeri che bisognava mettersi in salvo dopo un ora e mezza di angosciante silenzio o di menzogne dal momento dell’impatto.

Un altro interrogativo merita risposta. La guardia costiera competente per territorio, dispone di radar di sorveglianza? Se la risposta è sì, non si sarebbe dovuto attendere che l’allarme fosse dato da una passeggera tramite un provvidenziale cellulare. Se la risposta è no, non c’è da stare tranquilli.

Oggi anche private imbarcazioni di modestissima stazza dispongono di tali ausili alla navigazione. Inoltre, oggi è in vigore un sistema obbligatorio per tutte le unità in navigazione superiori alle 300 tonnellate denominato A.I.S. che consente di conoscere nome dell’unità, posizione, rotta, velocità ecc.

A proposito di Guardia Costiera, è incredibile che il comandante De Falco passi per eroe. Avvisato che la nave accusa gravi problemi cosa fa? Anziché allertare tutti i dispositivi di soccorso nazionali, compreso il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, la Marina Militare, i Vigili del Fuoco, parla con lo Schettino che minimizza, e lui subito abbocca. Poi quando finalmente gli fanno aprire gli occhi, recita la parte del duro esprimendosi con un eloquio più consono ad uno scaricatore di porto che ad un ufficiale della Capitaneria di Porto e chiede allo Schettino di salire a bordo e di eseguire un puntuale censimento dei passeggeri suddivisi per età, sesso, prestanza fisica, morti, feriti, ecc. Questo a nave fortemente sbandata, di notte, e su una base di oltre quattromila persone! Assurdo. Demenziale.

La consuetudine di avvicinarsi ai centri abitati per il cosiddetto inchino, beninteso entro una distanza di sicurezza, può essere anche considerata con indulgenza a patto che la manovra sia effettuata con la massima attenzione del comandante e di tutto il personale di governo e, soprattutto a velocità appropriata alle circostanze di luce, di situazione locale e di possibili insidie nascoste. La Costa Concordia, come ormai tutte le navi moderne, non si governa più con la classica ruota del timone che un tempo richiedeva la forza muscolare di un paio di timonieri per essere azionata. Ora si governa con uno joystick come quello dei videogiochi. E’ probabile che il joystick fosse maneggiato, da altri e che il comandante Schettino accortosi troppo tardi che la nave era troppo vicina alla costa e troppo veloce, abbia tentato disperatamente, prima di frenare la corsa dando macchine indietro tutta, e poi calando un’ancora, il che portò la nave a compiere un testa coda e ad incagliarsi e quindi a evitarne provvidenzialmente il completo inabissarsi. 


Leggi l'articolo completo e i commenti