Aggressione razzista a Venezia. Ormai è emergenza democratica

par Sergio Bagnoli
mercoledì 16 settembre 2009

L’aggressione è avvenuta in un ristorante del sestiere di San Marco durante l’annuale raduno consacrato alla Padania. Il comune si costituisce parte civile mentre il centro- destra abbandona l’aula.

La scena si svolge lo scorso fine settimana nel centro storico di Venezia, nel sestiere di San Marco, mentre era in corso l’annuale raduno dei popoli padani guidati dai ministri della Repubblica italiana Umberto Bossi e Mirko Calderoli. Alle undici e quaranta di Domenica un manipolo di sette-otto energumeni, visibilmente ubriachi, che indossavano in parte camice verdi ed in parte portavano al collo il fazzoletto con impresso il “sole delle Alpi” si è diretto con decisione verso il ristorante Bricola di Calle degli Specchieri, dove lavorano due camerieri albanesi.

Dopo aver attirato l’attenzione di uno dei due lavoratori immigrati picchettando con forza sulla vetrina del locale, il gruppo di criminali ha sfasciato le sedie del locale sulla testa di uno dei due albanesi procurandogli profonde ferite giudicate dai sanitari dell’ospedale del capoluogo guaribili in trenta giorni. Al suo collega, fatto oggetto di una scarica di cazzotti è andata un po’ meglio e per lui la prognosi è solamente di sette giorni.

“Quanto accaduto dimostra che per noi stranieri vivere e lavorare in Italia non è più possibile. Anche tra voi c’è della brava gente per carità ma ormai il razzismo è dilagato e porvi rimedio è diventato quasi impossibile”, questo l’amaro commento di più di un lavoratore albanese, residente in Veneto, registrato stamattina non appena la notizia è stata diffusa.



“Che cosa fai in Italia tornatene a casa tua, ma ce l’hai il permesso di soggiorno?” così i due aggrediti raccontano l’inizio dell’aggressione da parte del manipolo di leghisti. I sette, dopo aver compiuto il loro depravato dovere sono fuggiti cercando e trovando riparo nella vicina manifestazione dei popoli padani. La vile aggressione di Domenica a Venezia va ad aggiungersi alle periodiche ed ormai frequentissime aggressioni a carico degli omosessuali, uno di loro è stato ridotto in fin di vita a Roma tempo fa, e alla rabbia di molti genitori italiani quando scoprono che il loro amato e super- viziato figlio a scuola dovrà condividere il suo percorso formativo con suoi coetanei albanesi, romeni, cinesi o marocchini. Un rifiuto del diverso da parte di una buona parte di un popolo, quello italiano, che sino a pochi anni fa si riteneva, ed era ritenuto all’estero, immune dai pericolosi germi della xenofobia.

Il Comune di Venezia, su proposta del gruppo consiliare dei Verdi intende costituirsi parte civile contro gli aggressori ma, ieri sera, durante il dibattito relativo in Consiglio comunale al momento di votare la proposta degli ecologisti la Lega Nord ed il Pdl, partito all’opposizione, hanno abbandonato l’aula consiliare.

Un’occasione persa per dissociarsi dal fattaccio o un’involontaria firma d’autore su di esso? Dipende dai punti di vista.

Sergio Bagnoli


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