Agenda digitale: lavoriamoci insieme

par francesco formisano
lunedì 19 marzo 2012

Dopo aver costiuito la cabina di regia, è stata stilata una prima bozza dell'Agenda digitale, dove sono compresi i diversi gruppi di lavoro che dovranno occuparsi di vari temi: dalla banda larga al potenziamento dell'ecommerce, dalla smart cities ai corsi di alfabetizzazione IT.Ognuno che abbia a cuore l'argomento non faccia mancare il suo apporto.

Il decreto per dotare l’Italia di una essenziale Agenda digitale dovrà essere varato verso la fine di giugno, ma già risultano chiari gli obiettivi delineati affinché questo progetto veda la luce nel più breve tempo possibile.

Come riportato qualche giorno fa dal corriere delle comunicazioni il testo prevede la banda larga di base per tutti, entro il 2013, e quella ultraveloce entro il 2020 almeno per il 50% della popolazione, così come previsto dagli obiettivi dell’Ue. Bisognerà poi puntare sulle smart cities, ritenute fondamentali per far ripartire la produzione industriale dei centri urbani, e sull’e-commerce, dove in Italia si registrano progressi rispetto agli anni scorsi, ma si scontano ancora ritardi rispetto agli altri Paesi.

Poi ancora, sono previsti nell’agenda, una migliore strategia per il settore ricerca e innovazione, e si punta al massimo della digitalizzazione nella Pubblica amministrazione, per migliorare la gestione dei servizi per cittadini ed imprese. Ultimo tassello necessario per il raggiungimento degli obiettivi sopraelencati sarà il promuovere dei corsi di alfabetizzazione IT, in quanto sono ancora tante le persone ad aver bisogno di una guida per sbrigare anche le faccende più semplici che l’intero web mette a disposizione.

E’ chiaro che nel procedere verso questo obiettivo strategico s’incontreranno per la strada degli ostacoli, talvolta di natura legislativa e altre volte a livello pratico-operativo (o se, preferiamo, chiamiamolo digital divide), ma nell’ambito degli incontri settimanali che si terranno fra i vari gruppi di lavoro non dovrà mai venire meno l’apporto delle singole associazioni, dei gruppi organizzati e dei singoli cittadini, studenti, professionisti che hanno a cuore l’argomento, affinchè presentino le dovute proposte e mettano in evidenza le ulteriori criticità che possono sempre sopraggiungere.

Ma solo con una fondamentale operazione di crowdsourcing riusciremo a rendere veramente efficiente questa agenda digitale, e solo sfruttando al massimo quest’opzione, sarà finalmente possibile vedere, anche in Italia, una rete come volano di sviluppo.


Leggi l'articolo completo e i commenti