Afghanistan: fine di una guerra inutile

par Ambrogio Ercoli
sabato 28 agosto 2010

USA - Pirro 0:0

Cosa non si trova andandosele a cercare le notizie.

Apprendiamo tutti con grande sollievo che la guerra in Iraq è finita, l’ultimo contingente americano è arrivato in Kuwait in un tale clima di festa che hanno dovuto muoversi di notte su un itinerario segreto. Non ci sono più combattenti sul suolo iracheno, solo soldati che terminano l’addestramento delle milizie locali. Le armi di distruzione di massa non sono state trovate, ma poco importa: abbiamo esportato la nostra democrazia. Forse è più giusto dire imposto vista la quantità di esplosivo che abbiamo usato per convincerli che avevamo ragione noi. Anche loro hanno usato l’esplosivo come argomentazione, ma con minore convinzione.

 

Anche la guerra in Afganistan è finalmente finita. Obama ha imposto il ritiro delle truppe dal 2011. Karzai ha detto che dal 2014 il suo Afghanistan sarà completamente autonomo dall’occidente, finalmente la sua tribù avrà mani libere. Per il momento ha una mano legata: per pagare tangenti ai talebani deve rendere conto agli Stati Uniti, o meglio, più che rendere conto, gli presenta la fattura, essendo proprio questi ultimi, in definitiva, a pagare i guerriglieri Talebani perché gli facciano arrivare i camion con le armi ed il vettovagliamento per combatterli [4]. Uno strano cortocircuito per una superpotenza che riesce a vincere le guerre più facilmente della pace. O forse è troppo impulsiva nel dichiarare la fine della guerra?

Karzai ha anche detto che, una volta ritirati, se gli USA si annoiano possono bombardare un po’ il Pakistan: ci sono un paio di parenti che gli stanno sui calli.

I talebani, in definitiva non sono stati sconfitti; a vedere certi video che girano in internet c’è da credere che si stiano rinvigorendo sempre più. Chissà da dove prendono i soldi per portare avanti i combattimenti? Comico sarebbe scoprire che arrivano dalla vendita della droga agli occidentali... Così manteniamo la loro guerra due volte, con le tangenti e la droga. E per farli ancora più contenti, non solo scendiamo a patti con i più moderati, come se potesse essere moderato chi crede che si possa lapidare un’adultera, ma permettiamo che approvino una costituzione (la legge base di uno stato, n.d.r. per i lettori italiani) in cui c’è scritto, all’articolo 3, che in ogni caso vale di più la sharia, la legge islamica. Ricordate che inizialmente la guerra in Afghanistan era partita quasi come una guerra-santa da parte di Bush? Il “santa” gli USA l’hanno persa, e anche la “guerra” non mi sembra messa bene. Comunque, a sostegno dell’intervento, Bush aveva sostenuto che una grande potenza come la loro non poteva permettere di essere mantenuta in stallo da quattro montanari. Infatti non solo loro sono in stallo, ma tutti quelli che ci sono entrati con loro tra quelle montagne (Regno Unito e Italia, tanto per dirne due). Dovevano combattere una dittatura e gli hanno fatto riscrivere la costituzione a loro uso e consumo e imprestandogli la penna; dovevano uccidere Bin Laden e questo vaga ancora allegro con video su internet a sparare a zero contro gli aggressori; dovevano vendicare le vittime delle Torri Gemelle e a fronte di 2800 morti, hanno prodotto 4000 soldati americani uccisi in Iraq [1] e 2000 in Afghanistan [2], senza contare le vittime civili che viaggiano tra le dieci e le cento volte di più [3] ad essere ottimisti. E senza contare i feriti, mutilati e reduci con tali danni psicologici da essere inutili anche per la vita civile.

Mi ricorda un po’ l’Italia degli anni trenta-quaranta quando, per ogni tedesco o fascista ucciso, venivano giustiziati 10 civili. Il paragone è troppo forte? Ma le vittime civili a chi sono messe in carico? Ovvio è che questi sfigati hanno sbagliato a nascere lì quando sapevano che sarebbe scoppiata una guerra, o forse ci sono nati durante la precedente contro l’URSS; ma se un morto è un dramma, centomila sono statistica e quindi dove li mettiamo? Perché se li contiamo in carico ai talebani sono affari loro, ma se li mettiamo in carico agli alleati, allora sì che avremmo vinto la guerra ma ad un costo che nemmeno re Pirro avrebbe potuto sostenere.

E non abbiamo neppure in cambio quel famoso oleodotto.


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