Affare Battisti: il nuovo ambasciatore italiano in Brasile sarà Ronaldinho

par Riciard
giovedì 29 gennaio 2009

Cesare Battisti, presunto ex terrorista, scrittore, condannato all’ergastolo in Italia per responsabilità in quattro omicidi (alcuni lo vedrebbero come esecutore, altri come palo o complice), rifugiato in Francia e protetto fino al 2004 dalla "dottrina Mitterand", poi latitante, in Brasile, dove è stato recentemente arrestato.
l’Italia ne chiede l’estradizione.

Il Brasile la nega.
O meglio, il Comitato Nazionale per i Rifugiati pone un "no" sulla richiesta di scarcerazione, ma tempestivamente interviene il ministro stesso della giustizia, Tarso Munro, avvenimento, dicono, unico, a consegnare nelle mani di Battisti la libertà.

"Per "salvare" Battisti, il ministro ha utilizzato l’argomento del "fondato timore di persecuzione per le sue idee politiche", argomento indispensabile per riconoscere la condizione di rifugiato politico, come prevede la L.9474/97. Tarso ha osservato che e’ "normale e prevedibile" che, in momenti di estrema tensione sociale e politica, inizino a funzionare "apparati clandestini o paralleli, che si autoinvestono dell funzione di giustizieri". Non solo: il ministro della Giustizia ha fatto notare che Battisti fu condannato per la testimonianza del suo ex compagno nell’organizzazione, Pietro Mutti, premiato per la sua delazione, e senza nessuna prova." (da Repubblica)

E’ a questo punto che il governo italiano, seguendo di pari passo la conferma della decisione ministeriale del presidente Lula, decide di revocare l’ambasciatore italiano in Brasile.

Questi si chiama Michele Valensise, e senza nemmeno troppa fatica in rete, si può ben trovare notevole materiale su di lui (denunce, accuse di prevaricazione, e molto altro), tra cui una limpida accusa di reato per aver creato una lettera pre-datata (reato in Brasile) per giustificare la sua posizione, fatto per il quale la giustizia brasiliana aveva direttamente chiesto all’Italia di agire.

Ma questa è un’altra storia che racconteremo, ed è un esempio della forte eticità dei potenti italiani all’estero, a cui alludirò nuovamente tra poco.



Partiamo da una analisi dei fatti. Io non ho idea se Battisti sia colpevole o meno, lui si è sempre dichiarato innocente, la giustizia italiana lo ha condannato. Difficilmente riesco a mettere in dubbio la parola dei magistrati, ne andrebbe di un intero sistema, fatto sta che non sarebbe poi così stupido ammettere che la giustizia italiana riguardo agli anni di piombo è sempre stata un po’ sommaria. O almeno questa è l’accusa che gli intellettuali francesi muovono, o che gli stessi firmatari (1500 persone) sul sito Carmilla, sostengono. Non ci sono sufficienti prove, dicono, tranne le parole del "pentito" Mutti.

Daniel Pennac, Fred Vargas come Erri de Luca, in molti si sono mobilitati per difendere Battisti.

Io non lo difenderò, non ho idea di cosa possa o non possa avere fatto.
Questo lo dovevo dire per mettere le mani avanti prima ancora di essere accusato di "terrorismo".


Andiamo avanti. Le parole del ministro della giustizia brasiliano ci fanno leggere tra le righe alcune cose. L’accusa tra le righe è che la giustizia risenta pesantemente (ed in un certo senso è vero), dell’atmosfera che si sta creando in Italia. Mi spiego meglio, portandovi un esempio: la cultura brasiliana ha seguito attentamente questo governo e ne ha valutato negativamente tutta l’opera, bollandolo come "razzista". Addirittura alcune televisioni hanno messo in onda speciali sull’Italia razzista contro i Rom e cose del genere.

In generale, credo sappiate come siamo visti all’estero. Ci accompagna l’idea del turista imbecille, specie in Brasile, che va a letto con le ragazzine, del buono a nulla spendaccione. Se poi all’estero guardano anche solamente alle figure dei nostri ambasciatori (vedi sopra), capisco benissimo l’idea.

Questo clima italiano, dicevo, di ritorno al ventennio, questo razzismo, porterebbe secondo loro in auge la voglia di giustizia davvero sommaria, o quantomeno la totale impossibilità di Battisti di difendersi.
Ma c’è un errore di fondo.

(riguardo all’arresto di Battisti)
"Soddisfazione per l’operazione è stata espressa dal presidente del Consiglio Romano Prodi, dal ministro dell’interno Giuliano Amato e dal ministro della Giustizia Clemente Mastella che si sono congratulati con le forze dell’ordine." (Panorama 18 marzo 2007)

Tuttavia trovo eccessivo l’atteggiamento di Frattini, questa insipida voglia di litigare, di mostrare un profilo forte al resto del mondo.
Pensateci.


Lula in visita in Italia viene ricevuto da Ronaldinho. Un mese dopo l’Italia richiama il suo ambasciatore.

Come fa a passare per un paese serio?!

A meno che non si tratti di una nuova idea del nostro premier: richiamare Valensise per offrire il posto a Ronaldinho, o Pato, o perchè no, Falcao.

vedi inoltre:
lista firme del sito Carmilla on line in favore di Battisti
Lettera di Daniel Pennac a Battisti
sito francese per Cesare Battisti
la lettera di Napolitano a Lula


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