Addio a Karl Malden: diavolo dalla faccia sporca.

par Fabio Trapani
venerdì 3 luglio 2009

Con e dopo l’odiato e ignorato amico Jack Palance, Karl s’invola nel Paradiso delle facce spaccate.

Malden é stato soprattutto una faccia. Un volto spaccato, irrisolto. Una tela strappata dalle mani a un pittore spagnolo pazzo, che possiamo immaginare Picasso.

Il suo grosso naso spaccato parlava per lui:" Sono il solo attore di Hollywood a cui il naso permette di avere un posto nel parcheggio riservato agli handicappati".


E’ morto mercoledi, come altri, nella città degli Angeli sotto un sole da western, non aveva ancora - per un soffio - 97 anni.

Caduto in terra il 22 Marzo 1912, tra gli acciai freddi di Chicago, madre e padre nativi delle praterie serboceche dell’ Europa, Malden Sekulovic lascia andare gli studi per sudare in un acciaieria, da cui fugge, nel 1934, per saltare sulle scene. Un doppio salto immortale per le colline di Hollywood dove il suo corpo da taglialegna intagliato nel legno, gli vale parti da reazionario nato, spruzzato da un rustico profumo fascista.

Ma è grazie al Messiah Kazan, incontrato in una notte a Broadway, che Karl scopre l’umanità del teatro e inizia a estrarre viole e diamanti dalla terra arida. Un tram chiamato desiderio (1951), da Tennesse Williams, gli vale la statuetta dorata e Fronte del Porto (1954) il tocco della divinità Brandiana.

Due film immemorabili che non svelano il genio, ma il talento.


Malden si costrui carriera e vita a colpi sicuri e secchi di accetta, senza patemi esistenziali e senza contorsionismi da principi di Danimarca, lavorando con i piu Grandi, anche se spesso in piccoli film: con George Cuckor (Vittoria Alata, 1944), Alfred Hitchcock (Io confesso, 1953), Henry Hathaway (Corriere Diplomatico, 1952), King Vidor (Ruby, Fiore Selvaggio, 1952) et John Ford (Il grande sentiero, 1964).

Negli anni settanta l’uomo dal gran naso, attraversa lo specchio, e entra nel piccolo schermo: diviene il mentore del giovin signore Michael Douglas - il di cui padre Kirk conobbe all’epoca in fabbrica... - che divenne il suo socio sbirro nelle Strade di San Francisco.

Qualcuno lo ricorderà cieco enigmista nel Gatto a nove code argentiano. Il resto é dimenticabile.

Conserveremo il ricordo della sua villana umanità ricordando la prima volta - e non per tutti ci fu - in cui ci ruppero la faccia.

Addio Karl.


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