Ad agosto le città non chiudono più per ferie
par Paolo Borrello
giovedì 4 agosto 2011
La crisi economica incide anche sul numero di coloro che abbandonano le città di residenza per andare in vacanza. Aumentano coloro che decidono di restare a casa oppure si riduce il periodo di tempo destinato alle vacanze. Di conseguenza le grandi città, diversamente, da quanto avveniva in passato, non “chiudono” neanche in agosto.
Questo si verifica, ad esempio, a Roma: c'è crisi, i romani non partono e i negozi restano aperti. Quest'anno infatti sono stimati in un milione e 680.000 i romani che rimarranno a Roma in agosto. Per tutti loro e anche per i tanti turisti “la città non chiude”. Elettricisti, fornai, farmacisti, meccanici, centri estetici e medici, ristoranti rimarranno operativi nel mese più caldo dell'anno, grazie all'iniziativa annuale della Cna “Artigiani, e non solo, aperti ad agosto”.
Ad oggi sono già 351 le imprese che hanno aderito al progetto ma le attese parlano di 500 imprenditori. A presentare le novità dell'agosto 2011 sono stati il direttore della Cna di Roma Lorenzo Tagliavanti insieme all'assessore capitolino al Commercio e alle Attività Produttive Davide Bordoni. “Prima la città – ha affermato Tagliavanti - si bloccava a fine luglio. Quest'anno la crisi che fa sì che solo l'1% dei romani sarà fuori tutto agosto mentre il 63% passerà solo una settimana fuori città. Ecco perché Roma non può chiudere e noi dobbiamo garantire un'ottima efficienza”.
Per conoscere tutti i negozi e le aziende aperte sono a disposizione quattro mezzi, “rapidi e gratuiti”: il sito internet ufficiale di Roma Capitale, quello della Cna, il numero 060606 e, per la prima volta, sugli smartphone scaricando gratuitamente l'applicazione della Cna. “Tutte le imprese che sono dietro questo sistema - ha concluso Tagliavanti - sono garantite e sicure: sono tutte ‘antitruffa’ estiva”. Lo scorso anno le aziende che hanno aderito all'iniziativa di Cna e Comune hanno eseguito circa 26.000 interventi. Il 32% delle chiamate effettuate dai romani è stato indirizzato ad idraulici e ad elettricisti per interventi di pronto intervento, il 18% al settore pulizia e disinfestazione, il 15% all’autoriparazione e il noleggio auto, il 13% a parrucchieri e barbieri, come anche fabbri e lavanderie. Il 9% delle chiamate, invece, è andato ai servizi dedicati a trasporti, odontotecnica e farmacie.