Accordo tra Asìa e Comune di Napoli: via libera a 350 assunzioni, ma senza concorso

par Salvatore Possumato
lunedì 23 gennaio 2012

Non si placano le polemiche attorno all’Asìa, l’azienda addetta alla raccolta rifiuti di Napoli. Dopo le dimissioni forzate di Raphael Rossi dal vertice della municipalizzata e il botta e risposta al vetriolo tra l’incorruttibile e il vicesindaco Tommaso Sodano circa il diktat dell’assunzione dei 21 ex lavoratori del bacino Napoli 5 imposto dall’amministrazione comunale (sulla vicenda indaga la Procura), la storia si arricchisce di un nuovo imbarazzante capitolo.

Cristina Zagaria su La Repubblica riferisce di un vertice svoltosi giovedì scorso presso la sede di Asìa al quale avrebbero preso parte il nuovo presidente Raffaele Del Giudice, Sodano e le delegazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil.

L’incontro avrebbe ratificato un accordo per assorbire nell’organico dell’azienda 350 dipendenti delle società Lavajet di Savona e Docks Lanterna di Genova. 71 lavoratori, precisa Zagaria, saranno operativi da subito, gli altri integrati a scaglioni fino a raggiungere le 350 assunzioni entro la fine dell’anno.

Il contratto delle due ditte, che gestivano in subappalto il servizio di spazzamento stradale e raccolta dei rifiuti in alcune aree della città, è scaduto il 31 dicembre. Era lecito, a questo punto, attendersi una proroga, ma la storia (seppur recentissima) insegna che sul fronte rifiuti la giunta de Magistris ama piazzare colpi a sorpresa. E così ha preso corpo l’idea di internalizzare il servizio di spazzamento meccanico e procedere all’assunzione graduale dei lavoratori sotto contratto con le aziende liguri.

350 posti di lavori salvati si potrebbe pensare, peccato che l’intera operazione sia avvenuta senza tener conto che qualsiasi nuova assunzione in Asìa, in situazione ordinaria, debba avvenire tramite indizione di concorso pubblico.

Vale la pena ricordare perché Rossi si oppose alla delibera 886 che, nell’agosto dello scorso anno, chiedeva “l’assunzione urgente” dei 21 lavoratori ex Bacino 5 da impiegare fino al 31 dicembre “negli impianti di via nuova delle Brecce e di via Brin per la gestione dei rifiuti da conferire all’estero”.

Il niet fu motivato dall’inutilità di quelle assunzioni e da ragioni strettamente legali: nuove assunzioni sono possibili - come affermato da Giuseppe Ferraro, avvocato di Asìa – “solo nei limiti del patto di stabilità e tramite procedure concorsuali imparziali”. Paletti che, evidentemente, sono venuti meno con il divorzio dal manager “rompiscatole” torinese. Assunzioni pubbliche realizzate con modalità proprie delle aziende private, ma ciò che lascia perplessi è soprattutto l’assenza di un piano industriale in grado di avallare la necessità di nuovo personale, di determinare le funzioni che i 350 assunti andranno a svolgere all’interno dell’azienda e i possibili benefici economici dell’operazione.

Subappaltare servizi a Lavajet e Docks Lanterna costava all’Asìa 40 milioni annui, Sodano nel presentare la proposta di assorbimento dei lavoratori delle due ditte avrebbe prospettato consistenti risparmi per l’azienda. Al momento, accollandosi gli stipendi (poco meno di 8 milioni di euro lordi annui) e i non indifferenti costi accessori relativi all'acquisto e alla manutenzione dei mezzi, alle assicurazioni, al carburante, alla gestione degli autoparchi “l’affare” potrebbe significare per le non certo floride casse dell’Asìa un ulteriore aggravio sulla spesa.


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