Abunai Ki: La verità inedita su Parmatour (la fine)

par Enrico Miglino
lunedì 12 gennaio 2009

Le ultime battute, con un "reportage" insolito: alcuni esempi dei documenti da cui sono stati fatti i conti in tasca alla multinazionale del turismo. Ma non è la fine della nostra inchiesta, che proseguirà allargando il panorama sulla crisi, che continua ad accompagnarci (nella realtà dei fatti) anche nel corso delle prima battute di questo nuovo anno.

Le scatole cinesi
Vi sono realmente i presupposti perché il network Parmalat - H.I.T. - H.C.M. di cui sono ormai note le relazioni si possa identificare in un sistema di “scatole cinesi”?
 
H.I.T. aveva la consistenza di una struttura ben più ampia di un’impresa di famiglia, diversificata dal “core business” del mercato del latte. Il contenitore turistico racchiudeva Club Vacanze, Chiariva, Going Viaggi, altri marchi minori del turismo internazionale e recentemente un settore appositamente dedicato al last minute e la vendita di pacchetti vacanze attraverso Internet. Una vera e propria Holding, insomma.
 
Disordine amministrativo, contabile, logistico, organizzativo. E all’interno di questo disordine si trovano le chiavi di molte questioni ancora irrisolte; Holiday Club Maldives, potrebbe essere l’anello mancante di molti meccanismi del sistema finanziario Parmalat e dei suoi affluenti e defluenti. Non solo ma rappresenta un modello efficiente per la fuoriuscita di denaro con la connivenza di amministratori, dirigenti e fornitori, estremamente difficile da individuare e mettere a fuoco.
I personaggi che si sono alternati negli ultimi anni in queste aziende la dicono lunga su una fitta rete di relazioni interpersonali, che hanno consentito al sistema maldiviano di funzionare, sopravvivere e addirittura erogare un servizio in una situazione sistematicamente in perdita.
 
Si tratta di relazioni talmente intricate da essere difficili da individuare ma che tracciano le direttrici di reciproci importantissimi appoggi nel sistema manageriale H.C.M. e nel rapporto del gruppo con i fornitori.
 
Le Maldive così lontane e così difficili da gestire, richiedono uomini di estrema fiducia; forse per questo il direttore del prodotto e della gestione alberghiera in Italia era un amico di vecchia data, compagno di università della stessa Francesca Tanzi. E chi più affidabile può esserci nella direzione generale di H.C.M. se non il fratello dello stesso direttore? Ma non si tratta dell’unico esempio.
La relazione di parentele più o meno strette la ritroviamo in territorio maldiviano, con i manager anch’essi maldiviani. Il direttore dell’isola di Boduhithi dove si trovava il resort più grande e redditizio, partecipava agli utili della stessa società di trasporti che garantiva al gruppo i trasferimenti dei passeggeri dall’aeroporto alle isole, il cui titolare veniva simpaticamente chiamato “mafia” dai contabili dell’ufficio amministrativo nella capitale.
 
Ogni trasferimento sulle isole con barche o motoscafi può richiedere anche alcune ore e qualche centinaia di dollari a persona.
L’isola di Male, capitale della Repubblica, è piccola e molto popolata. Meta quasi obbligata dei turisti fra il mercato del pesce e quello della frutta immerso fra negozietti di souvenir di ogni tipo e provenienza, troviamo Sony Hardware, luminoso e luccicante con le sue attraenti vetrine che espongono le ultime novità tecnologiche, importate direttamente da Singapore o dal vicino Giappone. Forse è un caso che il fratello di uno dei titolari fosse anche un dipendente, con un ruolo di responsabilità, su uno dei villaggi H.C.M., così come forse è un caso che la stessa Sony Hardware riceva pagamenti consistenti come ad esempio circa 80.000$ nel periodo fra il 27 novembre e il 3 dicembre 2002, quando il 27 novembre i movimenti contabili registrano una “remittance from Italy e Bank Charges” proprio per un importo di 80.000$.
 
In questo meccanismo di doppio collegamento fra Parma e le Maldive, scompaiono così fiumi di soldi, fatti defluire chissà dove in una gestione che è rimasta immutata per anni, completamente insospettabile.
Il costo pasto
Nelle note a margine del testo, da parte del controller, viene segnalato:
 
"I dati consuntivi di Boduhithi, Kudahithi e Sylvester, non essendo state ripartite le competenze delle differenti unita’ operative, sono stati erroneamente conglobati su Boduhithi. Pertanto l’analisi costo pasto di questi tre villaggi non è conforme ad un dato reale.

Tra i vari cambiamenti, ho già provveduto a spiegare quali sono le procedure esatte di richiesta merce, ordine, controllo e contabilizzazione. [...] Il format del consumption attualmente in uso non puo’ essere utilizzato come raffronto con la contabilità (i dati non quadrano con quest’ultima) ed ad una analisi dei consumi.
Ad esempio, da questo non e’ possibile evincere i costi ristorante staff da costi ristorante clienti, tanto per fare un esempio. Inoltre non sono mai state conteggiate le ripartizioni dei costi della merce movimentata da un servizio all’altro per il funzionamento dei reparti.

Purtroppo il Costo Pasto di Boduhithi resta comunque un dato non reale essendo i costi di acquisti materie prime - cibarie e costi trasporto e sdoganamento merce di Kudahithi e Sylvester tutti registrati di competenza su Boduhithi. Attualmente stiamo cercando di ricostruire i costi cibarie di competenza per poterli stornare sui costi reali dei villaggi di appartenenza."

Il documento si riferisce a 304 giorni di apertura del villaggio sull’isola di Boduhithi, aggiornato al 21 agosto 2002. Documenti analoghi sono presenti per tutti gli altri villaggi.
 
Le banche
Da questo stralcio del libro banca del conto H.C.M. State Bank of India, sono evidenziate due entrate "Finanz. H.I.T." da Parma rispettivamente di circa 180.000 USD l’8 agosto 2002 e 260.000 USD il 14 dello stesso mese per un totale di circa 440.000 USD. Nello stesso periodo, troviamo giroconti di 40.000 USD, 20.000 USD, 100.000 USD e 30.000 USD come "TRF TO BOCYLN", ovvero 190.000 USD trasferiti sul conto H.C.M. Bank of Ceylon. Come si può vedere nel documento successivo, nello stesso periodo il libro banca del conto Bank of Ceylon non riporta nulla che assomigli a questi movimenti.
 
Questo stralcio del libro banca del conto H.C.M. Bank of Ceylon dal 4 al 20 agosto 2002, riporta la registrazione di tre giroconti da USD a MRF in tranches di 10.000 USD e un unico trasferimento, l’8 agosto 2002, di 40.000 USD dal conto H.C.M. State Bank of India. In tutte le registrazioni, nonostante la costante fluttuazione del cambio di valuta (U.S. Dollars - Maldivian Rufias), �l tasso di cambio viene mantenuto fisso al valore medio di 12,75.
 
Controllo di gestione
Quattro pagine di relazione, già citata nel testo, inviata il 31 maggio 2002 a Francesco Butturini dal controller incaricato da Parma di occuparsi della situazione amministrativa H.C.M. Dopo un lavoro minuzioso di analisi e verifica sappiamo che la situazione non è mutata e tutto è continuato fino alla fine.
Questi sono soltanto alcuni esempi della documentazione su cui abbiamo avuto modo di lavorare, che descrive in modo inequivocabile una gestione per cui non abbiamo ancora trovato aggettivi adeguati.
Certo è che non si può restare indenni da sospetti di fronte a quanto abbiamo visto, letto e descritto; ancor più se si pensa che non siamo di fronte a un caso isolato ma questa era la norma con cui si lavorava, da anni, sotto il sole delle Maldive.

 


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