Abrogare o no la norma che prevede l’aumento dell’orari​o da 18 a 24 ore per i docenti?

par Domenico Attanasii
lunedì 29 ottobre 2012

La soluzione. Una potrebbe essere l'equivalente della visita fiscale: un ispettore del ministero bussa alla porta e chiede di poter controllare se lo stipendiato con soldi pubblici stia veramente eseguendo i propri compiti assegnati dalla comunità.

Parliamone con calma. Senza livori ferragostani, natalizi, pasquali e da ponti d'Ognissanti. Senza dubbio è una cosa inaudita portare le ore settimanali di lavoro frontale degli insegnanti da 18 a 24. Un abominio. 36 dovrebbero essere quelle ore.

Gli insegnanti poi lavorano pure a casa, e si spera non a caso, nel pomeriggio, correggendo compiti, preparando la lezione del giorno dopo e quant'altro. Ma il contribuente come fa a sapere se il professore compie esaustivamente il proprio dovere senza intervallarlo, faccio un esempio impensabile in Italia, con delle "ripetizioni private a pagamento?". La soluzione. Una potrebbe essere l'equivalente della visita fiscale: un ispettore del ministero bussa alla porta e chiede di poter controllare se lo stipendiato con soldi pubblici stia veramente eseguendo i propri compiti assegnati dalla comunità.

Se poi questo risultasse indigesto al corpo docenti italiano, allora che si faccia tutto a scuola. Trentasei ore a settimana: lezioni, compiti degli studenti e preparazione didattica. Un bel pacchetto.


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