Abolizione delle province e legge elettorale: galassia del nulla risolto
par Ambrogio Carriere
sabato 9 luglio 2011
C'e' un luogo lontano e impercettibile, dicono quasi fantascientifico, dove si discute dal lontano 1990 di abolizione delle province... sì proprio così... 1990... quando internet era stato da poco inventato, i computer erano delle scatole ingombranti, esisteva il Partito Comunista, ma non esisteva ancora l'ipod...
In questi giorni di tradizionale fermento politico in cui si discute di tutto e niente -come al solito del resto- mi riaffiora alla mente un altro tema sempre presente, ma al contempo sempre irrisolto: la famigerata legge elettorale. Se infatti la politica italiana è un’immensa galassia costellata da grandi cose da fare come l’abolizione delle province e la riforma fiscale che puntualmente non vengono fatte (è cosi da 20 anni), la legge elettorale occupa uno spazio di tutto rispetto in questa nostra galassia. Mi ritorna alla mente questo simpatico pallino perché in questi giorni sono a Vancouver, in Canada, a studiare e proprio nel civilissimo Canada la legge elettorale è simmetricamente opposta alla nostra. Qui infatti alle elezioni federali, per eleggere il Primo Ministro, la gente vota i partiti ed i suoi singoli "candidate". Il partito con più candidati eletti, che andranno ad occupare le sedie della House of Common a Ottawa, elegge il proprio primo ministro. Questo metodo, direttamente ispirato a quello anglosassone, è chiamato eloquentemente First-Pass-The-Post (cioè il primo che passa il traguardo). Qui contano prima di tutto i singoli: l’elettorato ha il potere decisionale di scegliere i membri del parlamento sia a livello federale (House of Common) che a livello provinciale.