Abruzzo: il “bacino ambientale-sciistico" che fa male (anche) all’economia

par Bobby Falvella
sabato 5 novembre 2011

Parco del Gran Sasso e Parco Sirente Velino (preziosi polmoni verdi d' Europa finora abbastanza ben tutelati dal Piano Paesistico): con la scusa della ricostruzione (terremoto 2009) il Governo (Berlusconi), la Regione e i comuni (Bipartisan) vogliono costruire strade, parcheggi, alberghi, condomini e ville da vendere; una trovata allucinante da un punto di vista ecologico quanto economico!
Ecologico per via dei danni paesaggistici ed ambientali che produrrebbe, economico perché:
 
â  tutto lo sci di discesa è in crescente declino (dati nazionali)
â tutti gli impianti sciistici sull’Appennino sono ormai al fallimento
 (Roccaraso, Scanno, Pescasseroli) 
â le piste sarebbero infime (scarso il dislivello, pochi secondi di percorso dopo stressanti code di attesa)
â un impianto sciistico sull’ Appennino finisce per funzionare si e no 30-35 giorni/anno (innevamento decrescente per il Mutamento Climatico: proprio sul Gran Sasso progressiva scomparsa del Ghiacciaio Calderone)
 
Eppure una alternativa ecoturistica bistagionale ci sarebbe (vedi il parco nazionale d'Abruzzo): una rete assistita di itinerari escursionistici (primavera, estate, autunno) e (inverno) per sci di fondo o sci alpinistico, quindi il recupero e restauro dei numerosi centri storici abbandonati, i prodotti tipici, incentivi ad agricoltura e silvicoltura, la forestazione, il risanamento idrogeologico.
 
Ma occorre una classe dirigente capace di progettare idonee economie ed ecologie.
 
P.s. Franco Tassi ha ben dimostrato (con puntuali analisi socioeconomiche) che il diluvio di asfalto e cemento giova solo a pochi affaristi, danneggia invece paesi e comunità locali.

Leggi l'articolo completo e i commenti