La legge sulla sicurezza risveglia sentimenti primordiali di vendetta

par Sergio Bagnoli
sabato 1 agosto 2009

L’espulsione comminata ad un mese dalla regolarizzazione di colf e badanti: i carabinieri hanno proceduto contro le due albanesi a seguito di varie denuncie anonime

Ormai la Legge sulla sicurezza è Legge dello Stato e con essa è stato introdotto nell’ordinamento giuridico italiano il reato di clandestinità, reato contravvenzionale che si prefigge lo scopo di liberare l’Italia non solo dagli immigrati irregolari che vi delinquono ma anche da tutti quei clandestini disperati che, pur di godere in minima parte del benessere delle evolute economie dell’Europa occidentale, accettano qualsiasi lavoro “in nero”. Buona parte degli italiani ha accolto con favore la novità giuridica, fu questa una delle ragioni per cui il centro- destra comprendente la Lega Nord che della guerra agli immigrati ha fatto il principale punto del suo programma stravinse le ultime elezioni politiche, ed i cittadini di certo non si stanno tirando indietro nel segnalare alle forze dell’ordine la presenza di immigrati nelle città o nei paesi in cui vivono.

Che poi siano gli stranieri persone che delinquono o poveracci che cercano di sbarcare il lunario lavorando “in nero” come schiavi a loro poco importa. Di fronte ad una denuncia, anche se anonima, poi, si sa, le forze dell’ordine sono obbligate a procedere per la gioia di molti abitanti della penisola che ultimamente sembra abbiano scoperto il gusto della delazione, sentendosi tutelati dalla recente norma in materia di sicurezza. Quando poi lo straniero denunciato in quanto clandestino è albanese, ucraino o magrebino la loro soddisfazione raggiunge l’apice. A dire il vero gli italiani vorrebbero colpire anche i romeni ma, si sa, questi ultimi sono cittadini comunitari ed allora le pratiche di espulsione diventano molto più difficili.



Presagendo ciò che sarebbe avvenuto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il popolare Carlo Giovanardi, ha fatto introdurre nel recente decreto anti- crisi, che probabilmente diverrà Legge dello Stato in autunno, una norma che dovrebbe permettere la regolarizzazione di colf e badanti. Intanto però queste continuano a rischiare, se denunciate, l’incriminazione penale e l’immediata espulsione.

E’ quanto accaduto ieri a due badanti albanesi fermate dai carabinieri in un’abitazione della città marchigiana di Arcevia dove accudivano un’anziana di 83 anni ed il suo figlio di 61. Fatte oggetto di una denuncia anonima, che nelle intenzioni di chi l’ha fatta doveva rappresentare una sorta di vendetta contro i due italiani accuditi dalle cittadine del paese d’oltre- Adriatico, sono state fermate dai tutori dell’ordine, portate in caserma e denunciate in base al recente provvedimento sulla sicurezza tanto caro alla Lega Nord. Successivamente, sotto scorta, sono state tradotte alla frontiera marittima di Ancona e coattivamente imbarcate su un traghetto diretto a Durazzo con un biglietto di sola andata essendo state espulse, per dieci anni, dall’Italia. Se non fossero state fatte oggetto della denuncia da parte degli arceviesi, molto probabilmente, la loro posizione lavorativa presto sarebbe stata regolarizzatata ed avrebbero potuto continuare a coltivare il loro sogno italiano. Denunciati anche, in base alla nuova normativa anti- clandestini, i due italiani, la donna ottuagenaria ed il figlio sessantenne, presso cui le albanesi lavoravano. La loro abitazione molto probabilmente verrà confiscata. Per il momento è stata posta sotto sequestro giudiziario. 


Leggi l'articolo completo e i commenti