A proposito di Rom. O di Italiani o francesi

par Daniel di Schuler
giovedì 23 settembre 2010

Splendida la risposta di Einstein

All’ ufficio immigrazione.

Su un modulo la domanda:

“Razza?"

“Umana"

La risposta del genio.

Nella mia anima

Ho con certezza

Parti latine e celtiche

Slave e germaniche.

E se ascolto sento

Di uno schiavo Nubiano

Importato a Roma

L’antico lamento.

Stupido attribuire

Ad una sfumatura

Un significato

E solo gli incolti non capiscono

Che tutti parliamo la stessa lingua

Con infinite variazioni.

Tutti sentiamo gli stessi dolori

Proviamo la gioia di un figlio che nasce

Se differenze ci sono,

Son cose da poco

Giovani, superficiali. Nuove.

Di sei mila anni o poco più.

Una storia non scritta

Lunga fino all’inizio di tutto

È comune a tutti.

Un cielo stellato

La cima di una montagna

Le onde di un mare in tempesta

Le solitudini del deserto

E della steppa

Scrostano il velo sottile

La patina ultima di vernice

Delle diverse civiltà

Arrivano diritte al centro

Della religione di tutti

Oltre il velo delle culture

E delle scritture

Al nocciolo della nostra

Umanità.


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