A nome di chi parla Dell’Utri?

par Francesco
martedì 5 maggio 2009

Nuove esternazioni di Marcello Dell’Utri, senatore Pdl, già noto alla cronaca per essere stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, frode fiscale e minacce, per una famoso lapsus in diretta televisiva ("è chiaro che io, essendo mafioso, cioè siciliano"), per aver detto che andrebbe riscritta la storia della Resistenza. 

Si potrebbe anche evitare di parlarne in quanto il senatore ha rilasciato alcune dichiarazioni nella web tv del solito giornalista amico, anzi amicissimo, che non fa altro che imbeccarlo per tutta l’amabile conversazione, con il probabile scopo di finire sui giornali, così per evitare che ci si dimentichi di lui.

Dichiarazioni basate su presunti diari di Benito Mussolini che lui acquistò nel 2007. Diari che circolavano dal 1980 e che tutti i giornali, case editrici e case d’asta d’Europa hanno rifiutato perché evidentemente falsi.

Ma lui sostiene che siano veri, nonostante la loro falsità sia stata accertata da tutti gli storici. Sulla base di questi diari basati sulla fantasia di qualcuno, Dell’Utri dichiara che Mussolini in fondo non era un dittatore feroce come Stalin, che in realtà odiava Hitler e anche la violenza e perse la guerra propio perché "troppo buono". In effetti lui parla del Mussolini di fantasia, quello dei diari falsi. Il Mussolini reale invece salì al potere mandando squadracce di picchiatori contro gli oppositori politici. Centinaia di persone furono uccise, come Giacomo Matteotti, Giovanni Amendola, i fratelli Rosselli, Piero Gobetti. Uomini che credevano nella libertà e non avevano mai alzato una mano contro nessuno.

Il Mussolini reale faceva imprigionare gli oppositori, come Antonio Gramsci, morto in carcere. Il Mussolini reale trascinò l’Italia in una guerra rovinosa, sbagliata e inutile che fece 443.000 morti. Il Mussolini reale emanò le leggi razziali contro gli ebrei. ll Mussolini reale permise le deportazioni e le stragi naziste contro civili italiani durante l’occupazione tedesca senza muovere un dito. 

Se questo significa essere buoni allora dovremmo dedicare una piazza in ogni città ai principali assassini seriali. Che perlomeno hanno causato meno morti di lui. 

 
Ma la vera domanda in tutto questo è: a nome di chi parla Marcello Dell’Utri? Parla a nome del Pdl? Parla a nome dei suoi elettori?

Perché, mentre Dell’Utri fa apologia del fascismo basandosi su fonti storiche inventate, non una voce si leva dal Popolo della Libertà per protestare. Eppure nel Pdl ci sono ex liberali, ex socialisti, ex democristiani, ex repubblicani, ex radicali, ex socialdemocratici. Politici che vengono da partiti che hanno fatto la Resistenza e non dovrebbero gradire che un loro collega senatore dica cose simili, rischiando di far credere al pubblico che quello che dice sia condiviso dalla maggioranza del Pdl.

E gli elettori del Pdl, sono pronti a marciare su Roma guidati da Dell’Utri? Sono pronti a negare i crimini di Mussolini e del fascismo? E per quale motivo? Il comunismo reale è finito da 20 anni ormai, possibile che dopo 65 anni il fascismo trovi ancora estimatori? 

Divertente poi che Dell’Utri dichiari che uno dei meriti di Mussolini sia stato quello di combattere la mafia. In effetti Mussolini mandò in Sicilia il prefetto Cesare Mori, che ottenne risultati mai raggiunti né prima né dopo contro la mafia, utilizzando metodi molto violenti. Solo che Mussolini stesso nel 1929 rimosse Mori dal suo incarico perché il prefetto aveva iniziato a indagare sulle complicità tra mafiosi e locali politici fascisti.

Forse l’unico caso in cui Mussolini è stato "troppo buono" è proprio quello della lotta alla mafia. 

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