A chi dà fastidio il fotovoltaico

par Marco Marini
mercoledì 16 marzo 2011

Quali vantaggi ha prodotto il fotovoltaico? Quanto pesa davvero sulle tasche dei cittadini? Qual è il ruolo degli investitori stranieri? Chi sono i furbi di cui parla il Ministro dello ’Sviluppo’ Economico che non ha avuto paura di mettere in ginocchio il settore maggiormente trainante la debolissima ripresa italiana pur di incastrare gli speculatori?

"La Festa è finita" così il moralizzatore Paolo Romani, Ministro dello Sviluppo Economico, sentenziava in una intervista alla Nazione del 3 marzo scorso a corredo del decreto blocca incentivi sulle fonti rinnovabili che ha gettato nel panico il settore. Per una volta che stavamo rientrando nei paramentri europei. Per una volta che, in poco più di un anno, si era istallata ed era a regime una potenza fotovoltaica pari a quella della prima centrale nucleare in costruzione (che però tirerà fuori il suo primo kWp tra 10 anni, se tutto va bene), per una volta che Berlusconi aveva fatto un decreto che aveva contribuito a creare parte dei 120.000 posti di lavoro di cui è costituito il settore, per una volta che avevamo richiamato in Italia soldi dall'estero, nonostante gli incentivi sarebbero scesi di un buon 25% per i futuri due anni.

Ma il Ministro ce l'ha non solo con le banche straniere ma anche con truffatori e speculatori che caricherebbero costi sulle tasche dei cittadini. A supporto della sua tesi cita il Gestore della Rete elettrica che a fine 2010 fa le prime stime e scopre che il 10% dei 5 GigaWatt istallati ha delle irregolarità e che entro marzo 2011 si raggiungerà addirittura quota 7GWatt, cioè un gradino sotto l'obiettivo del 2020. Scorda di chiarire che il 10% delle irregolarità è calcolato solo sul 5% dell'istallato quindi diventa uno 0.5% !

Il Gse avverte anche che sono stati istallati 5 Gwatt e che se si continua di questo passo in 3 mesi si sfonderebbe il tetto programmato dei 7 Gwatt ma le associazioni certificate all'istallazione facendo il totale dei pannelli importati in Italia rilevano che ci sono 3,5 Gwatt in più nei conti del Gse, magari qualcuno ha fatto del 'nero'? Ok, trovateli e fateli pagare. Le associazioni si dicono addirittura pronte ad espellere i soci che avessero sbagliato. Ma il Ministro combatte l'eventuale evasione bloccando il business di tutti, buoni e cattivi: che genialata !

Il problema delle tariffe incentivanti che sarebbero ripagate dalle bollette degli italiani è anch'esso una motivazione debole perché i piccoli proprietari che fanno autoproduzione pagano la bolletta notturna come tutti gli altri cittadini (quindi un buon 60% dei consumi come gli altri) e che per il restante 30-40% del risparmio della bolletta diurna lo caricano nella misura di circa 0,0063 E/Kw pari allo 0,3% del costo del KW medio e pari al 2-3 % di tutte le accise che sono elevate ma per altri motivi e comunque sarebbero dello stesso tipo del nucleare che sappiamo produrrà il primo kWp ammortizzato tra 20 anni! E dov'è il salasso?

Le tariffe incentivanti anche se probabilmente elevate hanno fatto un buon servizio agli italiani e alle tasche di tutti, forse qualcuno ha esagerato cercando di specularci ma se una legge genera l'effetto distorsivo di non far diminuire i prezzi dei pannelli bastava rimodulare le tariffe senza generare il panico, dando il tempo di completare i progetti iniziati, andando ad incidere solo a partire da quelli dopo una certa data sufficientemente lontana da quella che impatta chi aveva già iniziato ad ordinare gli impianti. Tre mesi non bastano per colpa dei ritardi del Gse e non per colpa dei cittadini.

Se si fosse voluto veramente fermare le speculazioni si sarebbero bloccati gli incentivi per gli impianti superiori ai 20 kWp, quelli dei grandi gruppi, non quelli dell'autoconsumo sopra i tetti degli italiani che sono tutti intorno ai 3 kWp. Si poteva agganciare la tariffa incentivante al costo dei pannelli ma questo forse avrebbe innescato un meccanismo ancor più incentivante perché non si sarebbe autolimitato a una qualche quota ma avrebbe raggiunto quella quota per cui il costo per produrre il pannello sarebbe inferiore al costo dell'energia prodotta riuscendo a far diventare l'energia solare davvero una fonte sostenibile anche senza incentivi e quindi senza più bisogno di fonti pericolose come il nucleare o di energie inquinanti.

Forse tutto questo fa paura al Ministro Romani che più che delle tasche vuote degli italiani ha cercato di bloccare il fotovoltaico per far ripartire il nucleare ma madre natura e qualche paio di centrali nucleari in giappone costruite in punti sfortunati rischiano di rovinare la 'festa' del Ministro.


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