A Porto Torres il Festival di Etnia e Teatralità

par Luigi Coppola
sabato 22 ottobre 2011

A Porto Torres il Festival di Etnia e Teatralità. La Compagnia Teatro Sassari ha presentato la ventiduesima edizione dedicata a Giampiero Cubeddu.

Il “Don Chisciotte e Sancio Panza” di Miguel Cervantes diretto da Pierpaolo Conconi e interpretato dalla Compagnia sassarese La Botte e il Cilindro, inaugurerà al teatro Parodi di Porto Torres la ventiduesima edizione del Festival etnia e teatralità.

I contenuti ed il calendario della rassegna 2011, hanno come tema “Voci e suoni dalla Sardegna” e ricordano come consuetudine la memoria dell'ideatore e fondatore della Compagnia, Giampiero Cubeddu. Mario Lubino, primo attore della compagine sassarese ha presentato in mattinata, giovedì 20 ottobre, nella sala giunta del comune turritano il palinsesto della rassegna.

Un carnet di sette spettacoli che esprimono al meglio il connubio del teatro di etnia non solo con la tradizione popolare, includendo l'universo delle esperienze delle lingue minoritarie. L'attore sassarese citando Benedetto Croce ha chiarito i concetti chiave in uso ai linguisti e i termini del cosiddetto teatro minoritario.

Un teatro non di minoranza, piuttosto un movimento che per certi versi ha saputo innovare, realizzando i grandi autori del Novecento come Pirandello. Altra parte rilevante dell'intervento di Lubino è stata dedicata alla lingua. L'uso e il riconoscimento di quella sarda, già attiva con propri statuti intorno all'anno mille, necessità di forti interventi istituzionali. Determinanti in altre realtà dove ciò consente anche la presenza di Teatri Stabili di minoranza, è il caso del Friuli.

Ancora una chimera per la Sardegna, culla della più grande minoranza linguistica d'Europa. In questi ambiti la rassegna del teatro delle identità, voluta da Cubeddu assume pieno compimento anche con le rappresentazioni in sassarese. Una lingua definita “creola” dai linguisti, per le forti contaminazioni derivate dalle commistioni del tripode logudorese, corsicano e pisano.

Le commedie in programma sono tutte di calibro elevato e vedono la partecipazione di attori e registi di fama nazionale. Lubino ricorda il profilo artistico di Marco Spiga, già partner di colleghi come Proietti, Pieraccioni e Albertazzi. Lo stesso Luigi Lunari, autore ne “Il Maestro e gli altri” (in scena il cinque novembre), strettissimo collaboratore di Giorgio Strehler, compone il palinsesto con altrettanti campioni.

Federico Garcia Lorca ne “La casa di Bernarda Alba” (domenica ventisette novembre) con l'ideazione di Maria Assunta Calvisi riporta la cultura della comunità sarda alle viscere del matriarcato. Si ispira alla favolistica in una visione anglo sassone del bosco e dell'incantesimo “Alice nel paese delle meraviglie” in scena al Parodi nel doppio turno del 19 e 20 novembre.

L'elemento onirico – ricorda Lubino – è insito nel mare che rappresenta l'ignoto e rende il sardo protagonista nel “limine”, lo svelare in anticipo le trasformazioni della società. La novità di questa edizione 2011, sarà per ogni spettacolo, la prefazione che anticiperà lo schiudersi del sipario.

Nel foyer del teatro, un'ora prima dell'inizio dello show, un esperto linguista intratterrà gli spettatori sui contenuti della commedia che seguirà in ribalta. Sarà il professor Hernan Loyola Guerra, docente di lingua ispanica e segretario personale di Pablo Neruda, uno degli ospiti fissi.

Il sindaco Scarpa presente in conferenza con l'assessore alla cultura Margherita Diana, ha ribadito lo sforzo della Compagnia Teatro Sassari al mantenimento dei prezzi irrisori per i biglietti d'ingresso. Con otto euro per il singolo spettacolo e addirittura cinque con l'abbonamento, si darà il massimo per portare i più giovani in platea.

Un atto dovuto per allargare la portata di una fruizione culturale che “apre le menti” e cerca nei ragazzi l'accoglienza più forte. Una opzione tariffaria resa possibile grazie agli sponsor istituzionali: RAS e Fondazione Banco di Sardegna, oltre il comune turritano.

Una forte azione incentivante al teatro, in questa particolare crisi sociale che insiste, hanno ribadito il Sindaco e gli organizzatori nel tenere in linea con lo Statuto comunale, Porto Torres come sede permanente del teatro d’etnia. Un impegno che non accantona il sogno di Giampiero Cubeddu e dei suoi compagni di scena: aprire al Parodi una scuola teatrale di arte drammatica.


Leggi l'articolo completo e i commenti