A proposito di scioperi in Italia

par MJAC
lunedì 2 marzo 2009

Una svolta importante nei rapporti sindacali.

Finalmente è in arrivo il decreto legge del Governo sulla regolamentazione dello sciopero in Italia. Per ora solo nel settore dei trasporti.

La riforma ha trovato il consenso dei datori di lavoro e di quasi tutte le associazioni sindacali, ad eccezione della CGIL, che, per bocca del suo Segretario Guglielmo Epifani, avverte minacciosamente il Governo che, sul diritto di sciopero sancito dalla Costituzione, ci vuole cautela.

Storce il naso anche il Partito Democratico, che giudica questo provvedimento come una drastica imposizione della maggioranza in questo momento di crisi economica, allo scopo di distrarre l’attenzione degli italiani dai problemi concreti.
Ma da tutti i sondaggi si rileva che la maggioranza dei cittadini, sia di destra che di sinistra, è sostanzialmente d’accordo con la riforma, che, pur rispettando il diritto di sciopero, intende salvaguardare anche quello alla mobilità.


Del resto le cifre ufficiali, fornite dalla Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero, parlano chiaro: nel 2008 i Sindacati hanno proclamato, nel solo settore del trasporto pubblico, bel 2195 scioperi, di cui 856 revocati. Di fatto vi sono state 1339 manifestazioni di protesta, cioè (incredibile ma vero!) 3,6 scioperi al giorno, compresi il sabato e la domenica.

Le nuove norme prevedono il referendum consultivo obbligatorio prima dello sciopero, a meno che non si tratti di proclamazioni da parte di Sindacati che rappresentano complessivamente più del 50% dei lavoratori. E’ inoltre vietata l’occupazione di strade, autostrade, linee ferroviarie e aeroporti.

Dovrebbe, quindi, essere finita l’era degli scioperi selvaggi e, ci auguriamo, l’agonia dei viaggiatori accampati negli aeroporti o accalcati nei porti e nelle autostrade.

A proposito della inconcepibile mancata adesione della CGIL, il ministro Sacconi si è lasciato sfuggire la frase (riportata su alcuni quotidiani di ieri): "Temo che manchi la CGIL: ma l’unanimità non è di questo mondo... appartiene al mondo del nulla, del non fare...", mentre il Presidente della Camera Gianfranco Fini, applaudendo al provvedimento, ha precisato: "Non si tratta di soffocare il diritto di sciopero, ma di armonizzarlo con l’esercizio degli altri diritti di tutti i cittadini, in un’opera di bilanciamento che deve tenere conto dell’evoluzione sociale".

Ci auguriamo quindi che questi provvedimenti, che rappresentano una svolta significativa nei rapporti sindacali, possano essere approvati quanto prima dal nostro Parlamento


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