A L’Aquila le costruzioni passano dalle C.A.S.E. alle Palafitte

par IlCapoluogo.it
martedì 25 gennaio 2011

A LâAquila qualcosa si ricostruisce. O meglio, si costruisce ex novo su concessioni vecchie: nel quartiere di Pettino, delimitato tra via Madonna delle Grazie, via Antica Arischia, via Germania e via Svizzera. Il palazzo, la cui realizzazione si avvia alla fine, sembra pronto anche per le prossime alluvioni. Come si vede dalle foto, il primo esempio di passaggio dalle C.A.S.E. alle Palafitte. Lâenorme costruzione, che dovrebbe essere di cinque piani, oltre garages e soffitte, è dotato di una parte di palazzo, tra quarto e quinto piano, che sporge dal resto del corpo della struttura e poggia direttamente sui sei piloni.

L'Aquila, 22 gen 2011 - A L’Aquila qualcosa si ricostruisce. O meglio, si costruisce ex novo su concessioni vecchie: nel quartiere di Pettino, delimitato tra via Madonna delle Grazie, via Antica Arischia, via Germania e via Svizzera. Il palazzo, la cui realizzazione si avvia alla fine, sembra pronto anche per le prossime alluvioni. Come si vede dalle foto, il primo esempio di passaggio dalle C.A.S.E. alle Palafitte. L’enorme costruzione, che dovrebbe essere di cinque piani, oltre garages e soffitte, è dotato di una parte di palazzo, tra quarto e quinto piano, che sporge dal resto del corpo della struttura e poggia direttamente sui sei piloni.

Certamente i criteri antisismici saranno stati rispettati nella costruzione, ma resta l’interrogativo sull’opportunità di realizzare un palazzo di questo tipo (saranno tantissimi gli appartamenti di questa struttura davvero imponente, probabilmente il palazzo più grande di tutto il quartiere), per di più in una zona come Pettino.

In realtà il palazzo è stato costruito subito dopo il terremoto, ma fa riferimento ad una delibera del consiglio comunale del 13 febbraio 2007, la dichiarazione di inizio attività (DIA) è del 18 giugno dello stesso anno, e l’inizio lavori del 2 agosto 2007. In effetti la struttura è cresciuta tra 2009 e 2010, ma i residenti del quartiere ricordano già la delimitazione dell’area con le reti di plastica rosso-arancio diversi anni prima, con un cavallo che vagava “libero” tra le reti e sui prati che ancora coloravano di verde l’appezzamento di terra.


Nei giorni scorsi si sono scatenate le reazioni dei residenti e dei passanti e di tutti coloro cha hanno visto all’improvviso co

mparire quella palafitta affacciarsi su via Madonna delle Grazie: follia, pazzia, scempio i termini più diffusi per giudicare la “palafitta”; qualcun altro si chiede se è uno scherzo o un fotomontaggio.

La domanda più inquietante è: essendo i lavori iniziati nel 2007, ed essendo il progetto stato redatto in quell’anno, è stato modificato e integrato con i nuovi criteri sismici successivi al 6 aprile 2009 ?

di Iena


Leggi l'articolo completo e i commenti