390.200 unità di esodati e i calcoli fasulli della Fornero

par Ronald Menti
martedì 12 giugno 2012

L'Inps ha inviato al ministro del Welfare, Elsa Fornero, una relazione nella quale fissa il numero degli esodati a 390.200 unità. Un numero ben superiore ai 65.000 fissati dai calcoli del ministro. La riduzione a 65.000 unità è stata fatta utilizzando dei criteri restrittivi relativi all'interpretazione delle norme. Il documento, divulgato dall'Ansa, è firmato dal direttore dell'Inps, Mauro Nori (Nano Press).

Orbene e a questo punto che succede? La ministra Fornero, dopo aver abbandonato la maschera del pianto e quello della risata passando alla smorfia dell'incazzato indignato, deplora pubblicamente l'INPS dopo che questi, in un moto d'orgoglio e di compassione verso i lavoratori, per una volta hanno tentato di raccontare la verità. A comunicati stampa vuole farci capire, a noi povere testoline vuote, che questi dell'Inps si sono messi a remare contro il governo.

La cinica arroganza di questo personaggio, prelevato da qualche salotto universitario senza che nessuno lo volesse, è incommensurabile e oltraggioso per chiunque abbia la capacità di pensare con la propria testa. Le sparate continue per difendere la posizione da caporetto di questa signora sono al limite della decenza.
 
Il quattro aprile leggevamo su Nano Press:
 
Il problema degli esodati ha assunto dimensioni superiori a quanto previsto, per questo il governo, l'Inps e la Ragioneria dello Stato hanno allestito un tavolo tecnico per definire i contorni del fenomeno e trovare una soluzione. Il ministro Fornero ha dichiarato: "Il nostro obiettivo è di sciogliere ogni possibile dubbio e dare certezze alle stime fornendo entro sette giorni una risposta definitiva".
 
Il dieci maggio ancora:
 
Decreto esodati, Fornero: "Mi prendo tutta la responsabilità"
 
Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ha comunicato ai sindacati il contenuto del decreto sugli esodati. Le notizie date dal ministro non hanno soddisfatto i sindacati che hanno annunciato che la protesta continuerà.
In sostanza il decreto coprirà 65.000 esodati per due anni il 2012 ed il 2013, dal 2014 si dovranno trovare altre soluzioni. Fornero ha dichiarato, "Il vincolo risorse non può essere messo in discussione, per quelli che sono fuori dal decreto si vedrà".
 
Il primo giugno:
 
Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ha ammesso che la riforma delle pensioni è stata sbagliata per quello che riguarda gli esodati. Il ministro ha cercato un'attenuante nei tempi brevi nei quali il governo ha dovuto agire, "Non abbiamo avuto il lusso della rifllessione perché altri governi in precedenza si erano presi il lusso di tempi di gradualismo eccessivi e molto lunghi. E noi abbiamo dovuto agire in fretta".
 
Fornero: "Con gli esodati abbiamo sbagliato"
 
Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ha ammesso che la riforma delle pensioni è stata sbagliata per quello che riguarda gli esodati. Il ministro ha cercato un'attenuante nei tempi brevi nei quali il governo ha dovuto agire, "Non abbiamo avuto il lusso della rifllessione perché altri governi in precedenza si erano presi il lusso di tempi di gradualismo eccessivi" e ora dichiara sull'INPS: "Valutazioni non corredate da spiegazioni che hanno finito per ingenerare confusione e sconcerto nella pubblica opinione"
 
Gentile Ministro l'unica confusione è nel suo cervello, le ricordo che ancora in febbraio la CGIL le contestava il numero degli "esodati" circolato fino a quel momento (65 mila persone) tentando di spiegarle che a rischio ve ne erano "centinaia di migliaia".
 
Che in Marzo la Camusso definiva "scandaloso che l’Inps non sia in grado di stabilire l’entità del problema degli esodati". Mentre Il direttore generale Inps, Mauro Nori, presumeva: "Il numero potrebbe essere anche superiore, o inferiore, dipende dalle scelte che veranno fatte". 
 
Basta questo ministro Fornero per dubitare di tutte le sue dichiarazioni improvvisate e da naïf né tecnico né politico, né carne né pesce, un professore confusionario e pieno di sé che non sa guardare oltre al manuale. Lei non vuole comprendere che la democrazia è anche opposizione, discussione e sguardo rivolto ai cittadini e non solo arroganza per un potere acquisito per grazia presidenziale.

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