23 settembre 2010 Teresa Lewis condannata a morte in Virginia

par Doriana Goracci
giovedì 23 settembre 2010

Sarò breve come la soluzione letale in vena che il boia somministrerà a Teresa Lewis, oggi 23 settembre 2010. Dicono i nostri giornali che solo sul web si spera in un miracolo: ”Dopo il governatore della Virginia, anche la Corte Suprema ha negato la grazia a questa disabile mentale di 41 anni, condannata a morte sette anni fa con l’accusa di aver organizzato l’omicidio del figliastro e del marito… Nel sito che chiede la sua salvezza, è possibile vedere un video, davvero toccante, in cui scorrono alcune foto dell’infanzia di Teresa e sullo sfondo la si sente cantare da dentro le sbarre ‘I need a miracle’, un gospel famosissimo, il suo preferito”

Oggi la Lewis, in un carcere di blocchi di calcestruzzo, è l’unica donna nel braccio della morte. Passa il tempo cantando canzoni del Vangelo, si vanta di suo nipote neonato e passa i giorni in isolamento virtuale, tra la lettura di una Bibbia consumata e la visione di reality show… Lewis è diventata una fonte di forza per altre donne, pregando e cantando con loro. Dalla cella 108, Teresa Lewis trascorre le sue giornate scrivendo a amici di penna e pregando ad alta voce. Guarda “Ballando con le Stelle”, “America’s Got Talent” e “I Love Raymond”, ma evita drammi di polizia come “CSI“, perché le ricordano gli omicidi che ha commesso. “Io dico a Gesù ogni giorno: se continuano a lasciarmi vivere, quello che ho passato, il mio delitto, serviranno per portare la gente a Gesù,” ha detto. “Mi sento di poter insegnare loro molte cose i miei errori, perché Dio mi ha fatto vedere quello che ho fatto e che cosa avrei potuto fare.”

Il 17 febbraio del 1600, Giordano Bruno fu condannato a bruciare vivo a Roma, dalla Santa Inquisizione Cattolica. Queste le sue parole: «Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell’ascoltarla». Teresa Lewis dice al Washington Post: “Sono spaventata a morte, io voglio vivere”. E canta Ho bisogno di un miracolo.

Non ho appelli da proporvi, adesioni e clic ma rammento che lo Stato del Vaticano non ha mai firmato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, redatta a Parigi il 10 dicembre del 1948 e promossa dalle Nazioni Unite. La forma spesso è sostanza, come un patibolo, una sentenza di morte. Sing for you.

“Uno, due… uno, due, tre, quattro


Sweet and high at the break of dawn Dolce e alta la rottura dell’alba
Simple tune that you can hum along too Semplice motivo che si può canticchiare
I remember there was a time Ricordo che ci fu un tempo
When I used to sing for you Quando l’ ho usato per cantare per voi”

Sing for you Tracy Chapman


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