12 anni schiavo è un film terribile

par soloparolesparse
martedì 25 febbraio 2014

Occhio… prima di ricoprirmi di insulti! Il “terribile” del titolo riferito a 12 anni schiavo fa riferimento non alla qualità del film di , che è invece altissima, ma a quello che il film mostra, a quello che racconta, alla Steve McQueenstoria davvero tremenda, terribile, inconcepibile, eppure così drammaticamente reale.

Solomon è nero, ma è un uomo libero. Ha una moglie, due figli, suona benissimo il violino e vive in uno degli stati americani dove la schiavitù è quasi roba dimenticata ed i neri possono vivere da uomini liberi.

Però Solomon viene ingannato, portato a Washington con la promessa di un lavoro molto ben retribuito, fatto ubriacare e venduto come schiavo. E qui comincia il suo dramma, la sua terribile avventura durata 12 anni.

L’uomo non ha modo di dimostrare la sua vera identità, la sua condizione di uomo libero. Gli unici documenti che contano sono quelli dei suoi passaggi di proprietà. Così si trova ad affrontare anni di umiliazioni, violenze, ad assistere a situazioni dramamtiche in cui la dignità dell’uomo viene completamente calpestata.

Il dramma del film, schiavitù a parte ovviamente, viene dal fatto ceh Solomon è uomo colto ma si rende conto ben presto che per sopravvivere deve sottomettersi, fingere di essere chi non è, umiliarsi. Intorno a lui ruotano personaggi da (non) dimenticare. Padroni più o meno illuminati, ma tutti legati al sistema ed a quello che la legge permette. Nessuno che abbia il coraggio di ribellarsi, di cambiare le cose.

Chiwetel Ejiofor è splendido. Coinvolgente, espressivo, drammatico, molto drammatico. Alcune delle sequenze sono davvero devastanti, ma è l’insieme del film a funzionare perfettamente. Lungi silenzi, lacrime mute, tutto concorre a rendere il lavoro del vecchio McQueen davvero notevole.


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