11 settembre: verità o vendetta di stato

par Agostino Spataro
venerdì 16 settembre 2011

È semplicemente penoso voler continuare a dividere il mondo in “complottisti” e in “consensivi” in ordine alle tremende responsabilità del più grave attentato terroristico della storia.

In realtà, la gente desidera soltanto conoscere la verità. Se il dubbio persiste, vuol dire che la “verità ufficiale” non lo ha fugato.

La cattura di Osama Bin Laden poteva costituire un’ottima occasione per ricercare la verità. Sorprendentemente, la Presidenza degli USA ha deciso di farlo assassinare e, addirittura, di farne sparire il corpo.

Peccato, poiché si sarebbe potuto celebrare il decennale dell’11 settembre con l’apertura del processo al capo di “al Qaeda” indicato quale autore degli attentati alle Torri gemelle.

Purtroppo, sarà celebrata soltanto un’oscura vendetta di Stato.

Ai cittadini Usa e del mondo intero è stato- di fatto- negato il diritto di processare Bin Laden ossia il diritto all’accertamento della verità, alla giustizia vera, non sommaria.

Tali comportamenti non fanno che alimentare le tante perplessità esistenti sull’intera gestione della terribile vicenda e si pongono in evidente contrasto con la legalità internazionale e con i principi della civiltà giuridica occidentale che non ammettono processi-farsa ed esecuzioni sommarie.


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