Clima da guerra: State agitati
par Doriana Goracci
giovedì 24 dicembre 2009
Il corteo contro il progetto di costruzione del Ponte sullo Stretto che è sfilato per Villa San Giovanni ha costituito un’importante appuntamento dentro l’agenda di mobilitazione della Rete No Ponte calabrese e siciliana contro l’ennesima inutile e grande opera. Una manifestazione nazionale molto partecipata, almeno 15mila le persone in corteo, al quale hanno partecipato i comitati a difesa del territorio della Calabria come della Sicilia, insieme a tutti coloro che sono arrivati da ancor più lontano. Progettualmente dicendo “Fermare i cantieri, lottare per le priorità”, elaborando politicamente un discorso “con tanti sì e un solo no”. In migliaia hanno partecipato ad una manifestazione a Villa San Giovanni per dire no al ponte sullo Stretto. Il ponte ‘unirà due mafie’, era riportato su uno degli striscioni. La festa pacifica è stata però funestata dalla morte di uno degli oratori che hanno preso la parola sul palco, Franco Nisticò, ex sindaco di Badolato. Nisticò ha avuto un malore ed è stato soccorso da alcuni medici che erano sul posto, ma è morto poco dopo il suo ricovero in ospedale.
Questa guerra vi è offerta da… Non so se alla fine, nascosta tra le righe cavillose della finanziaria appena approvata a colpi di fiducia, ci fosse la brillante idea del ministro per la guerra La Russa: privatizzare le spese di gestione dell’esercito. Io sono malfidata, e pensando tutto il peggio di questo governo sarei pronta a credere che a breve avremo l’Esercito S.P.A.. Ironia a parte, mi pare chiaro che ormai il popolo, il paese, la democrazia, la libertà, i diritti e persino i doveri dello stato, siano cose sorpassate. Il paese azienda inizia ad assumere una forma più inquietante di quella che qualunque teoria fantasiosa avrebbe mai potuto immaginare. Sono gli ultimi colpi per lo smantellamento definitivo dello stato. Fare danaro è l’unico scopo di questo governo. Persino gente come Craxi e De Lorenzo appaiono oggi dilettanti ladri di polli, al confronto di questi veri criminali. Auguri, eh.
Salvano il mondo, ascoltano i bambini?
E per finire da Greenpeace, la lettera del direttore Kumi Naidoo: "La città di Copenhagen è la scena di un crimine climatico, con i colpevoli che scappano verso l´aeroporto, coperti di vergogna. I cittadini di tutto il mondo chiedevano un vero accordo prima che il Summit iniziasse e continuano a chiederlo. La società civile, la maggior parte della quale è stata chiusa fuori nei giorni finali di questo Summit sul clima, ora deve raddoppiare i propri sforzi. Ciascuno di noi deve costringere i propri leader ad agire. Dobbiamo portare la lotta per impedire la catastrofe climatica a ogni livello politico: locale, regionale, nazionale e internazionale. E lo stesso per le stanze dei consigli di amministrazione e le strade principali delle nostre città. O lavoreremo per un cambiamento effettivo della nostra società o soffriremo le conseguenze di questo fallimento. Come insulto finale, abbiamo appena saputo che i tre attivisti di Greenpeace entrati nel Palazzo Reale danese, nel corso della cena ufficiale dei capi di Stato, aprendo un banner con la richiesta di una vera azione per il clima, sono stati spediti in prigione per tre settimane. Si tratta dei leader sbagliati. I veri leader mondiali che hanno provato ad agire realmente sono ora in cella, mentre i presunti leader stanno abbandonando la scena”.
Aggiungo i miei auguri oltre a quelli di Rita Pani che si occupa di R-esistenza infinita. Appena avete un attimo di tempo, tirate voi da soli i risultati delle somme e delle sottrazioni, le conclusioni e i conti, sempre che non scopriate che, come nel 1970, la Repressione è Civiltà.
“Perché sorridi tanto, Ramón?” “Quando uno non può scappare e dipende costantemente dagli altri impara a piangere ridendo”. (Alejandro Amenábar, “Mare dentro”)